Lo stress ossidativo è un fenomeno biochimico alla base dell’aging in quanto le sostanze ossidative sono in grado di aggredire il nostro organismo e di danneggiarlo, proprio come fa la ruggine con un pezzo di ferro o come accade ad una mela sbucciata e lasciata all’aria aperta.
L’ossidazione delle molecole del nostro corpo avviene ad opera di radicali liberi ed altre specie reattive (le più note sono le specie reattive dell’ossigeno, ROS) che per la loro struttura chimica sono molecole instabili che tendono a sottrarre un elettrone alle molecole vicine innescando una reazione a catena che, se non controllata, danneggia le strutture proteiche, glucidiche, lipidiche e anche il DNA.
Dal momento che la produzione dei radicali liberi avviene fisiologicamente nel nostro corpo durante le reazioni del metabolismo cellulare, l’organismo dispone di un sistema di difesa antiossidante in grado di neutralizzare le specie reattive e gli effetti negativi legati all’ossidazione. Esiste quindi un delicato equilibrio tra produzione e “smaltimento” di radicali liberi definito “bilancia ossidativa”, ed è proprio l’alterazione di tale bilancia che concorre in modo significativo ai processi di invecchiamento contribuendo nel tempo a logorare l’organismo (ad esempio cute, cervello, apparato cardiocircolatorio) in modo silenzioso e non immediatamente evidente. Più di 100 patologie risultano associate allo stress ossidativo.
Uno squilibrio della bilancia ossidativa può avvenire a causa di un’elevata presenza di radicali liberi oppure per un sistema di difesa antiossidante poco efficiente. L’assetto genetico influenza la capacità antiossidante di un organismo pertanto risulta fondamentale identificare non solo lo stato della bilancia ossidativa ma anche il corredo genetico che può essere più o meno sfavorevole in termini di capacità di difesa da tali specie reattive.
Il percorso IUNIC antiaging prevede per lo stress ossidativo:
- a livello genetico: gene MnSOD2, gene CAT, gene GPX che codificano rispettivamente per gli enzimi superossido-dismutasi-2-manganese dipendente (considerata la primaria difesa antiossidante dell’organismo), catalasi e glutatione perossidasi. Nello specifico, la catalasi è coinvolta nella detossificazione da radicali liberi principalmente nel fegato, nella cute, nel rene e nei globuli rossi, mentre il gene GPX svolge un ruolo essenziale nella prevenzione della perossidazione dei lipidi, mantenendo la stabilità e funzionalità delle membrane biologiche e contribuendo a contrastare malattie cardiovascolari e processi degenerativi. Determinati polimorfismi a carico dei geni in questione possono determinare la carenza o l’assenza di tali enzimi con conseguente deficit nella detossificazione da radicali liberi;
- a livello biochimico: D-ROMS (Metaboliti reattivi dell’ossigeno), Omega Screening, Selenio.
L’analisi biochimica permette di valutare la situazione attuale del soggetto andando a dosare direttamente la quantità di sostanze reattive dell’ossigeno presenti (D-ROMS) e il Selenio che è cofattore essenziale in numerosissimi enzimi ad attività antiossidante. Di fondamentale importanza è anche l’Omega Screening, test che permette di misurare il rapporto tra Omega 6 e Omega 3. Si tratta di acidi grassi essenziali (che quindi devono essere assunti con la dieta) che hanno rispettivamente attività proinfiammatoria (Omega 6) e antiossidante e antinfiammatoria (Omega 3). Il corretto equilibrio di tali acidi grassi è marker di benessere, mentre uno squilibrio nel loro rapporto può evidenziare infiammazione latente e stress ossidativo.
Le difese antiossidanti dell’organismo sfruttano meccanismi enzimatici (es. superossido dismutasi, catalasi, glutatione perossidasi) o non enzimatici come Vitamina A, E, C, carotenoidi, bioflavonoidi, polifenoli che possono essere assunti con alimenti, bevande e integratori. Fondamentale contrastare lo stress ossidativo a partire da alimentazione e stile di vita ed eventualmente identificare l’antiossidante adatto alle proprie caratteristiche tra gli innumerevoli presenti in commercio. La dieta Mediterranea rappresenta l’emblema della dieta antiossidante e anti-radicalica, grazie anche alla sua contemporanea azione anti-infiammatoria.
Ma quali alimenti e modalità di cottura prediligere? Sulla base di quanto emerge dall’analisi genetica e biochimica lo specialista IUNIC sarà in grado di impostare una strategia di intervento o di prevenzione andando a definire le proprie necessità nutrizionali e di supplementi mirati ove necessari.