I processi di glicazione costituiscono uno dei principali biomarkers del processo di invecchiamento dell’organismo e per tale motivo vengono analizzati dal punto di vista genetico e biochimico all’interno del percoso IUNIC antiaging.
Scopriamo insieme che cosa di intende per GLICAZIONE e per quale motivo tale processo è implicato nell’aging.
La glicazione è una reazione biochimica che avviene naturalmente nel nostro corpo come conseguenza dei processi metabolici e di invecchiamento.
Tale reazione coinvolge molecole di zucchero e proteine che si legano tra di loro formando composti irreversibili e dannosi poiché alterati e non funzionanti rispetto alle molecole da cui si sono originate. I prodotti finali della Glicazione sono chiamati AGE e sono implicati nello sviluppo di processi patologici quali complicanze cardiovascolari del diabete, aterosclerosi, ipertensione, ictus, infarto, invecchiamento cutaneo, comparsa di rughe e perdita di elasticità dei tessuti, sindrome metabolica. Vi è inoltre una stretta connessione tra glicazione, stress ossidativo e infiammazione, gli altri due grandi biomarkers dell’aging.
La glicazione dipende dal contenuto di zuccheri nel sangue, infatti l’iperglicemia accelera i processi di glicazione, come è stato evidenziato nei pazienti con diabete. In tali pazienti l’emoglobina glicata, che viene monitorata insieme alla glicemia, è uno degli esempi più noti di proteine che hanno subito un processo di glicazione dovuto agli zuccheri presenti nel sangue.
Relativamente alla glicazione, il percorso IUNIC antiaging prevede:
- a livello genetico: analisi dei geni PPARg e TCF7L2. Alcune loro varianti sono rispettivamente correlate ad una alterazione della risposta dell’organismo all’insulina e ad un rischio aumentato di sviluppare diabete di tipo 2 ed insulino resistenza, condizioni che accelerano i processi di glicazione;
- a livello biochimico: indice HOMA, un indice che si ottiene tramite un modello matematico che prende in considerazione i valori di glicemia ed insulina a digiuno. Questo indice viene utilizzato per valutare la resistenza all’insulina e mette in evidenza in tempi più precoci rispetto all’emoglobina glicata eventuali alterazioni del metabolismo dei carboidrati e il possibile aggravamento dei processi di glicazione. Esso inoltre permette di “fotografare” la situazione al momento dell’inizio del percorso IUNIC e di monitorare e controllare nel tempo la strategia di prevenzione impostata.
Considerata l’implicazione degli AGE nei processi patologici sopra elencati risulta chiara l’importanza di ridurre al minimo la loro formazione e le loro conseguenze, intervenendo in particolare sul metabolismo dei carboidrati e sui livelli di glucosio mantenuti nel sangue.
Ma attenzione, gli AGE non si trovano solamente nel nostro corpo all’interno e all’esterno delle cellule…la dieta risulta la prima fonte di AGE!
Un segnale evidente della presenza di intermedi e prodotti di glicazione negli alimenti è l’imbrunimento del cibo con la cottura e il suo caratteristico sapore, ne sono un esempio la crosta del pane o la carne arrostita. La formazione di AGE è infatti accelerata dal calore: cuocere cibi contenenti proteine e zuccheri ad una temperatura di oltre 200 gradi, come avviene con frittura, carne alla griglia e prodotti da forno e da pasticceria, incrementa notevolmente la quantità di AGE presenti negli alimenti. Inoltre, gli AGE possono essere addirittura aggiunti agli alimenti artificialmente al fine di aumentarne l’intensità del sapore. A causa dei loro potenziali effetti nocivi gli AGE alimentari sono anche chiamati GLICOTOSSINE. Una volta ingerite, tali tossine si sommano agli AGE endogeni favorendo ulteriormente i processi di glicazione.
La glicazione è un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento, ma una precoce azione preventiva può essere molto efficace nel ridurre l’insorgenza di complicanze AGE associate.
Risulta quindi fondamentale:
- indagare la predisposizione dal punto di vista genetico a sviluppare condizioni favorenti la formazione di AGE;
- verificare dal punto di vista biochimico se il metabolismo dei carboidrati presenta delle alterazioni;
- intervenire dal punto di vista nutrizionale sulla base dell’esito delle precedenti indagini. Ad esempio potrà essere impostata una dieta a ridotto contenuto di AGE e suggerite strategie alimentari o integratori che ne riducano gli effetti nocivi.
Lo specialista IUNIC creerà quindi un percorso personalizzato ad hoc con l’obiettivo di andare a prevenire e minimizzare i danni causati dai processi di glicazione, contribuendo così ad un invecchiamento in salute e di successo.